

Parliamoci chiaramente: oggi si usa la Tecarterapia o tecar per risolvere tutti i mali.
E quando si abusa di qualcosa il rischio è che i pazienti non ci credano più.
In questo articolo cercheremo di spiegare bene quale è il funzionamento della Tecar.
Poi vedremo i campi di applicazione nei quali essa fa realmente la differenza.
La Tecarterapia, nota anche come Tecar (acronimo che sta per Trasferimento energetico capacitivo e resistivo), è un trattamento elettromedicale.
Essa cioè è uno degli strumenti in mano al Fisioterapista che utilizza per velocizzare la guarigione del proprio paziente.
Esso permette attraverso la produzione di calore endotermico (da dentro verso fuori), di migliorare la vascolarizzazione a livello dei tessuti e di conseguenza di promuoverne i processi di guarigione.
Viene utilizzata nel recupero da traumi e patologie infiammatorie dell’apparato muscolo-scheletrico.
Quindi può essere usata nei programmi di cura che il fisioterapista segue:
Attraverso l’applicazione di un elettrodo e di una piastra al paziente in corrispondenza della zona da trattare, viene generato un flusso di cariche che attraversa i diversi tessuti che si interpongono tra queste due componenti.
La corrente, attraversando tessuti che possiedono diverse resistenze, stimola la produzione di calore endogeno (prodotto dall’organismo) a diversi livelli di profondità.
A seconda della modalità utilizzata e della quantità di energia erogata è possibile andare ad agire con questa produzione di calore su diversi tipi di tessuto e con diversi effetti.
In particolare con la Tecar è possibile lavorare in due differenti modalità: la modalità capacitiva e la modalità resistiva.
La modalità capacitiva è indicata per il trattamento di problematiche a livello dei tessuti ricchi di acqua, con una bassa resistenza alla corrente
Un esempio sono i muscoli, la cute, il tessuto connettivo, i vasi sanguigni e i vasi linfatici.
La modalità resistiva si utilizza per il trattamento di tessuti con un’alta resistenza al passaggio di corrente.
Un esempio sono le ossa, le articolazioni, i tendini, i legamenti, le cartilagini ecc.
In ambito medico e riabilitativo, la Tecarterapia può essere utilizzata nel recupero da infortuni
Un esempio possono essere le lesioni muscolari, tendinee, legamentose e nel trattamento di problemi articolari, come distorsioni, artrosi, infiammazioni articolari, oltre che rientrare nei programmi riabilitativi post-operatori.
La produzione di calore a diversi livelli di profondità stimola un aumento della vascolarizzazione della zona interessata con un conseguente apporto di sangue.
Di conseguenza vi è un miglior apporto di sostanze benefiche per la corretta riparazione tissutale e, allo stesso tempo, la rimozione dei cataboliti e delle sostanze dell’infiammazione che provocano dolore.
Ciò concretamente significa che il corpo viene aiutato e stimolato a ripararsi da solo, in quanto viene resa più rapida la risoluzione del processo infiammatorio in atto e lo smaltimento dei suoi cataboliti.
L’aumento della vascolarizzazione favorisce inoltre il rilassamento del tessuto muscolare e connettivo e il drenaggio di edemi ed ematomi.
Tutto questo determina una riduzione della sintomatologia dolorosa e il ritorno alla funzionalità del distretto trattato.
Gli effetti ricercati attraverso una seduta di trattamento con l‘utilizzo della Tecarterapia sono dunque antinfiammatori, antidolorifici e riparativi.
I processi che si possono ottenere sulla zona trattata, a seconda della quantità di energia erogata durante il trattamento sono i seguenti:
La Tecar terapia è una terapia sintomatica ossia va ad agire riducendo il sintomo e favorendo e velocizzando i processi di recupero e di riparazione già normalmente in possesso del nostro organismo.
Essendo una terapia che agisce sul sintomo però questa non va ad eliminare la causa del danno o dell’infiammazione, cosicché risulti necessario al contempo andare ad individuare e risolvere tali cause.
La Tecarterapia è un trattamento che non presenta particolari controindicazioni ad eccezione dei pazienti portatori di pacemaker e delle donne in gravidanza. Anche in pazienti con patologie tumorali in atto il trattamento con la Tecar è sconsigliato, ad eccezione dei casi in cui sia stato prescritto dal proprio medico dopo una valutazione dei vari aspetti che caratterizzano il quadro clinico.