

La rottura della cuffia dei rotatori potrebbe avere origine dalla postura malata.
Proviamo a spiegare in modo dettagliato da cosa può dipendere!
Una scorretta postura può causare problemi alla colonna, al torace e anche alle spalle.
La posizione naturale anatomica e/o uno scorretto atteggiamento posturale possono essere un rischio per la cuffia dei rotatori della spalla.
Una postura cifotica, ovvero l’incurvarsi in avanti del torace assieme ad una ‘gobba’ posteriore, cambiano la posizione delle scapole e delle spalle.
La postura può cambiare così i rapporti anatomici dell’articolazione della spalla.
In questo modo un problema di postura può sollecitare il complesso della cuffia dei rotatori stressando fino a ledere i suoi componenti muscolo-tendinei.
La cuffia dei rotatori è l’insieme dei tendini di quattro muscoli che danno stabilità e fissità alla spalla.
Questi quattro muscoli sono:
Tutti questi muscoli originano dalla scapola e si inseriscono sull’omero.
Si chiama ‘cuffia dei rotatori’ perché questi muscoli ruotano l’omero e avvolgono come una cuffia la testa dell’omero, rendendo così l’articolazione della spalla stabile.
La rottura della cuffia dei rotatori è una lesione di uno o più tendini dei muscoli che la costituiscono.
La lesione può essere parziale o completa in base alla gravità, ovvero al grado di coinvolgimento dei tendini.
La rottura della cuffia dei rotatori è una lesione comune che interessa maggiormente i pazienti anziani.
A questa lesione spesso si riscontra un trauma dei capillari tendinei.
Inoltre la rottura della cuffia dei rotatori può essere accompagnata da una lesione del capo lungo del bicipite.
Il muscolo bicipite è un importante muscolo della spalla che stabilizza la testa dell’omero e contribuisce ad elevare il braccio.
Le cause di rottura della cuffia dei rotatori sono molte.
Sono riassumibili in:
L’invecchiamento porta ad una riduzione della vascolarizzazione, così come il disuso.
La riduzione della vascolarizzazione è data anche dall’aspetto dell’articolazione stessa e dalla posizione di questa nei movimenti.
Nei soggetti anziani il disuso comporta una maggior perdita di forza e di elasticità dei tendini.
Questa debolezza dei tendini sfocia nella rottura in movimenti anche di vita quotidiana che però sovraccaricano le strutture.
La spalla è costituita sommariamente da:
Queste ossa sono unite e azionate da muscoli, legamenti e tendini.
La scapola è un osso piatto posteriore del torace, dotato di sporgenze (processi) in cui si inseriscono molti di questi legamenti, tendini e muscoli.
La forma della scapola e dei suoi processi varia lievemente da individuo a individuo, così anche le altre ossa e di conseguenza la spalla.
La scapola, assieme alla testa dell’omero, crea uno spazio articolare subacromiale (di dimensioni dai 10mm ai 3mm), molto importante per la spalla.
Al suo interno passano molti tendini tra cui il tendine del muscolo sovraspinato (un costituente della cuffia dei rotatori).
É importante dire che lo spazio articolare cambia soprattutto in base al movimento.
In particolare tra 60° e 120° di sollevamento del braccio questo si riduce.
In questo arco di movimento riducendosi lo spazio si riduce anche l’apporto di sangue e di sostanze nutritive dell’articolazione.
Movimenti di questo tipo e stress ripetuti in questo arco di movimento possono creare lesioni delle strutture.
Si verifica soprattutto negli sportivi, dove i movimenti di:
sono svolti ripetutamente.
Una lesione per uso eccessivo si verifica anche nei soggetti anziani, non abituati a sovraccaricare la struttura.
Altra causa è la postura.
Una scorretta postura può causare molti problemi alla colonna, al torace e anche alle spalle.
Una postura cifotica, ovvero l’incurvarsi in avanti del torace e una ‘gobba’ posteriore, cambiano la posizione delle scapole e delle spalle.
Questa postura cambiando i rapporti anatomici della spalla, sollecita anche la cuffia dei rotatori stressando e ledendo i suoi componenti muscolo-tendinei.
Anche un trauma diretto (sulla spalla) o indiretto (sul braccio) può determinare una lesione della cuffia dei rotatori.
L’entità dipende sia dal tipo di trauma che dalla forma dell’articolazione e dei suoi costituenti.
Mi accorgo di aver rotto la cuffia dei rotatori da diversi segni e sintomi:
Il dolore si verifica solitamente nella parte anteriore della spalla e può irradiarsi al braccio.
Si presenta tipicamente facendo movimenti anche semplici, di vita quotidiana come pettinarsi, riposare sul fianco ecc.
Si può inoltre accentuare di notte.
In seguito alla lesione il dolore può rimanere nel tempo e aumentare cronicizzandosi.
Il deficit di forza si manifesta soprattutto nei movimenti di:
L’impotenza funzionale che deriva da dolore e deficit di forza, si manifesta nei movimenti della vita quotidiana (sopra-elencati) e spesso rende invalidante l’individuo.
Le cause di rottura della cuffia dei rotatori possono essere:
Si riscontra una maggiore incidenza di casi nei soggetti più anziani da disuso e soprattutto debolezza delle strutture muscolo-tendinee.
Ma ci sono dei fattori che aumentano i rischi:
Tutto ciò contribuisce ad un aumento del rischio di rotture e di degenerazione dei tessuti.
Per diagnosticare una lesione della cuffia dei rotatori si esegue:
La valutazione funzionale è un esame svolto dal professionista esperto (medico, fisioterapista) che si sviluppa in due parti:
L’ecografia muscolo tendinea permette di esplorare l’aspetto delle strutture molli, la loro degenerazione, infiammazione e grado di compromissione.
La risonanza magnetica muscolo scheletrica permette di ricostruire precisamente le caratteristiche quantitative e qualitative della lesione.
La radiografia non mostra direttamente la rottura di tessuti molli della cuffia ma può essere eseguita per verificare non vi siano danni ossei scheletrici associati.
La rottura della cuffia dei rotatori si può curare con diversi approcci:
Il trattamento conservativo si propone come primo approccio e mira a risolvere innanzitutto la sintomatologia dolorosa e infiammatoria.
Come?
Si raccomanda un periodo di riposo e di eliminazione delle attività di sovraccarico e di sollecitazione della spalla, sia sportive che lavorative.
Può essere associata una terapia farmacologica che aiuti la risoluzione dello stato infiammatorio conseguente al trauma.
Infine un programma riabilitativo che può includere terapie fisiche e fisioterapia, aiuta il recupero ottimale.
Il trattamento chirurgico viene considerato:
L’intervento chirurgico si esegue solitamente in artroscopia.
Ovvero attraverso piccoli fori si entra nell’articolazione della spalla si esplora con una telecamera la lesione e si procede con la riparazione dei tessuti danneggiati.
L’intervento si svolge solitamente in day hospital e in anestesia locale.
Nei casi più complessi e severi l’approccio chirurgico può essere più invasivo e può richiedere la sostituzione parziale o totale con protesi.
La riabilitazione fisioterapica, in questa fase, è di fondamentale importanza.
La riabilitazione si sviluppa generalmente in 4 fasi:
Il trattamento di riabilitazione fisioterapica e le sue tempistiche variano in base a diversi fattori:
La prevenzione diventa fondamentale.
Ecco come l’approccio precoce fisioterapico può evitare o comunque limitare l’insorgenza di lesioni degenerative.
Inoltre metterà a punto un intervento riabilitativo individuale specifico che elimina i fattori di rischio e garantisce rinforzo, stabilità e sicurezza.